La nuova chiesa di Massanzago

In attesa della nuova chiesa, i Massanzaghesi usufruirono del salone dell’asilo Savardo, uno dei più grandi e belli della zona. Enorme si delineò la spesa da affrontare, ma don Beniamino Fantinato, nuovo parroco di Massanzago qui giunto il 20 dicembre 1953, si assunse il preciso impegno di realizzarla ugualmente e già il l0 giugno 1956 il vescovo di Treviso, mons. Negrin, benedisse la posa della prima pietra nell’area acquistata di fronte alla seicentesca Villa Baglioni, la prestigiosa sede municipale di Massanzago. Si dovette però affrontare anche il problema della dedicazione della nuova chiesa e il Diritto Canonico, in tal merito, prevede che quello di una chiesa parrocchiale può essere trasferito a una nuova solo se la precedente viene demolita o chiusa al culto e destinata ad altri usi. A risolvere il problema contribuì la stessa Soprintendenza ai Monumenti, che nello stesso anno restaurò nel giro di qualche mese l'antica chiesa parrocchiale di S. Alessandro. Allora, d’accordo con il vescovo di Treviso, fu deciso di intitolare la nuova chiesa a S. Pio X e alla Regalità della Madonna e di conseguenza restava, oltre il nome, anche la parrocchia di S. Alessandro di Massanzago. Il progetto della nuova chiesa parrocchiale, dedicata a S. Pio X e Maria Regina, veniva affidato all’architetto Fausto Scudo. L’entusiasmo fu grande, tanto che la comunità partecipò allo scavo a mano delle enormi fondazioni della chiesa e della vasta cripta, ma difficoltà finanziarie, annota don Beniamino Fantinato nel suo diario, determinarono la sospensione dei lavori, finché nell’ottobre del 1970, avendo ottenuto nel 1969 un contributo governativo, vennero ripresi e il 15 aprile 1972 il vescovo Antonio Mistrorigo poté consacrare il nuovo tempio con grande solennità e partecipazione di popolo.

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