Oratori e capitelli

A Massanzago vi sono degli oratori votivi e sacelli e fra questi, all’estremità orientale di Villa Baglioni, vi è quello dedicato alla Beata Maria Vergine del Rosario, risalente secondo le più antiche testimonianze al 1634. Sotto la proprietà dei conti Baglioni, la cappella gentilizia si abbellì del trittico marmoreo forse attribuibile alla scuola del Bonazza posto sopra l’altare maggiore, raffigurante la Vergine col Bambino, la Fede e la Prudenza, e della lavorazione a stucchi che chiude la volta a crociera del soffitto, opera di Antonio Zucchi. Attualmente codedicato per volontà dell’Amministrazione Comunale agli eroi dei conflitti mondiali, l’oratorio ospita il 4 Novembre la commemorazione dei caduti per la Patria.

Il più antico degli oratori in parrocchia di Massanzago è quello che apparteneva alla nobile famiglia Zorzi, nominato fin dal 1330 e dedicato ab antiquo a S. Maria Assunta (ma forse esistente già nell’anno Mille quale originario battistero della pieve di Rustega), ora inglobato nelle sue forme ottocentesche nell’estesa proprietà di Villa Savardo-Vittadello. Altro oratorio in Massanzago è quello dedicato alla Madonna Addolorata, già alla Madonna della Neve, posto quasi sull’argine nord del fiume Muson Vecchio, ultima vestigia di ciò che rimane dell’antica Villa Moro-Fabbro-Mamprin.

L’oratorio di Villa Facoli-Rinaldi, eretto nel 1731 da due sacerdoti della nobile dimora da stazio, è dedicato alla Madonna Immacolata; ereditato nel XIX secolo dall’arciprete di Rustega, passò poi alla benefattrice Teresa Marzin, che lo donò alla parrocchia di Massanzago; le statue di fine fattura che adornavano l’interno sono state donate dai proprietari alla parrocchia di S. Pio X, e attualmente conservate nella cappella invernale della nuova parrocchiale.

A Sandono vi è poi l’Oratorio Picchini, dedicato all’Annunciazione della Beata Vergine Maria, che è stato restaurato nel 1986 dalla comunità, e a Zeminiana la cappella gentilizia di Villa Zorzi-Silvestri-Malvestio.

Molti sono anche i capitelli disseminati sul territorio ben curati e amorevolmente conservati, sorti per devozione popolare.

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